Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Cyprin Leonid
Titolo: Estate a Baden Baden
Editore: Rizzoli 2003
Una splendida ed accurata introduzione della scrittrice americana Susan Sontag precede e analizza questo insolito libro che il medico e scienziato ebreo russo Cyprin scrisse , poco prima di morire, nel 1981, e che non fu pubblicato in patria, dato che l'autore aveva un figlio emigrato negli Stati Uniti ed era quindi un cittadino indesiderato.La rievocazione della vita di Dostoevskji, il suo matrimonio con Anna Grigor'evna, la vita in giro per l'Europa di metà ottocento trascorsa al tavolo della roulette dove si è rovinato letteralmente, i rapporti con gli altri scrittori russi, Turgenev soprattutto, il peregrinare fra Mosca e San Pietroburgo, infine la morte descritta fin nei minimi dettagli, sono la parte più importante ma non l'unica di questo libro: l'autore infatti, con il metodo del flusso di coscienza, ci racconta contemporaneamente anche di sè, del suo viaggio in treno nei luoghi dell'amato Dostoevskij, della ricerca sullo scrittore che lo porta a scoprire tanto anche di sè e del mondo in cui vive, dell'antisemitismo che lo scrittore russo, apparentemente dalla parte degli umiliati e offesi, riservava in realtà agli ebrei, gli ebreucci, nel caso migliore. Il diario della giovane moglie Anna aiuta Cyprin a ricostruire fedelmente momenti della vita di Dostoevskji altrimenti sconosciuti con una capacità poetica ed una passione letteraria che fanno di questo libro un vero gioiello.
2003

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